lunedì 30 marzo 2009

il pidielle

Una meraviglia.
Un sogno.
Un miraggio.
Un lampo che illumina le menti.
Tutto di azzurro dipinto.
E tre meravigliosi inni musicali.
L'inno alla Gioia
L'inno Italiano.
Meno male che Silvio c'è.
E le lacrime.
E i sorrisi.
E gli applausi.
Il popolo italiano sorridente.
Tutti belli.
Tutti giovani.
Tutti ben vestiti.
Neanche un fannullone.
Tutti alti.
Cibi buoni.
Vini d'annata.
Le spillette.
I discorsi dei giovani.
Il futuro dell'Italia.
Il futuro dell'Italia?
HHHHHHHHHHHAAAAAAAAAAAAAAARRRRRRRRRRRRRGGGGGGGGGGGGGGGGGGGG

martedì 24 marzo 2009

ventiquattro marzo duemilanove

Oggi è una data importante nella storia dell'Italia berlusconiana.
Una tappa fondamentale.
Cos'è successo?
Non è il giorno di fondazione del Popolo della Libertà, che sarà varato domenica.
E' il giorno del federalismo, ma, come tutte le iniziative della Lega, è inutile e poco affascinante.
E' il giorno dell'inaugurazione dell'alta velocità, anzi no, non è nient'altro che una delle tante inaugurazioni.
Allora, cos'è che rende questo banale martedì una tappa fondamentale per la democrazia italiana.

La grandissima invenzione di un nuovo tipo di smentita: la smentita letteraria.

Oggi per la prima volta, il Nostro Presidente del Consiglio ha smentito non di aver detto le solite castronerie ma addirittura di averle scritte.
E sotto forma di leggi.
La legge sul piano casa c'è, ma non l'ha scritta lui.
Fantastico.

mercoledì 18 marzo 2009

sua sanità

E' la prima volta che parlo di Ratzinger. Se ne parla troppo ovunque e l'indifferenza mi sembra il modo migliore per affrontare questo vecchio estremista.
Ma a volte un piccolo commento ci può stare.
Joseph, nella Africa sud sahariana massacrata dall'Aids, ha detto che l'utilizzo del profilattico non risolve il problema ma, anzi, fa più danni.
Questo signore agli occhi dei suoi fedeli ha il dono dell'infallibilità, la sua parola coinciderebbe con quella di dio e quindi non può sbagliare e non deve minimamente spiegare quello che dice. Gli altri devono obbedire e basta. Funziona così da duemila anni.
Ma in un pianeta pseudo libero che ha diverse opinioni, religiose e laiche, non tutti accettano il verbo.
E quindi, mio caro vecchino tedesco, ci potrebbe spiegare scientificamente (lo so è una brutta parola, puzza di relativismo) con tanto di dati, tabelle e resoconti la sua affermazione?
Lei è sicuramente infallibile, ci mancherebbe, vorrei però che me lo dimostrasse.
Grazie.

martedì 17 marzo 2009

L'elettore tipo

Continuo a pensare alla puntata di Report su Catania, è più forte di me.
Il motivo è che si tratta di un concentrato mirabolante di tutto il marcio italico nella politica, negli affari e nell'uso dei mass media. Un vero bonsai schifoso e rattrappito di ciò che diventerà presto la penisola.
La politica Catanese è vincente, non c'è niente da fare, perché è abilissima a sfruttare le peculiarità dell'elettore medio.
Quali sono queste splendide peculiarità.
Risposta.
Egoismo e ignoranza, e sempre in dosi maggiori.
E come si fa a far sfruttare questa miscela miracolosa.
Risposta.
Coi mass media locali degli amici imprenditori si tengono nell'ignoranza gli elettori nascondendo i disastri dietro una cortina di promesse, finte inaugurazioni, sorrisi e maledizioni alle opposizioni catastrofiste.
Con i soldi degli altri (ad esempio degli imprenditori del nord est che pagano le tasse e votano la Lega imparentata con il movimento di Lombardo) si risolvono le piccole esigenze quotidiane delle classi meno agiate e si fanno fare i grandi affari alle classi superiori e alla mafia.
Tutti soddisfatti. Tutto allo sfascio.
E, come nelle favole, vissero felici e contenti ...
Anche perché il principe azzurro (quello basso) ha portato tanti soldini.

P.s.: questo sarà sicuramente il miglior modo per governare gli enti locali dell'Italia Berlusconina ma, quando li avrà conquistati tutti, e tutti sfasceranno i bilanci in questo modo, chi saranno gli "altri" che porteranno i soldini di salvataggio?
I marziani?

lunedì 16 marzo 2009

Catania

Ieri sera col pigiama, il termometro in bocca e la borsa dell'acqua calda sulla pancia ho guardato report.
Il dolore che mi ha provocato la trasmissione è stato talmente superiore a quello dei miei reni malandati che alla fine mi sentivo guarito.
Ma dalla mia malattia principale, l'essere italiano, purtroppo non guarirò mai.
E sinceramente quando vedo questi spettacoli terrificanti non posso che pensarla così. Mi vergogno.
Ma non capisco, non capisco. Come può, una società intera marcire così?
Dove sta il motivo?
Cos'é che ci ha reso tali?
Non ho parole per commentare ma solo disgusto e il solito pessimismo cosmico.

sabato 14 marzo 2009

la voce del padrone

Il declino di un paese passa inesorabilmente per una stampa allineata al potere dominante.
Il giornalismo non esiste quasi più, si scrive e si commenta soltanto seguendo la linea editoriale che è sempre più stretta e non opinabile.
Il giornalista viene scelto e fa carriera non per le sue qualità tradizionali (capacità letterarie, indipendenza, aggressività verso il potere, intraprendenza, imparzialità, voglia di scoprire) ma per una serie di capacità molto apprezzate (obbedienza, mancanza di rispetto delle norme deontologiche, assoluta parzialità, militanza e soprattutto nessuna paura di scrivere totali falsità) dagli editori.
E così il giornalismo ha ormai due linee politiche:
a- il totale asservimento alla figura di kaiser unto da dio del nostro presidente del Consiglio
b -la finta imparzialità pagata dal solito gruppo finanziario di azionisti-poteri forti che possiede l'intera editoria italiana e che, se non è proprio favorevole ad una propaganda diretta funzionale al kaiser, spinge per il mantenimento di un certo status quo e per distruggere o almeno delegittimare tutto ciò che possa opporvisi
La linea politica avversa è moribonda: cacciata dalla tv, autoannullatesi con i tradizionali quotidiani di sinistra che fanno numeri irrisori rimane rintanata in qualche editoriale e commento dei media del Guppo Espresso che in mezzo a mille puttanate inutili provano ancora ad opporre una debole vocina contro il pensiero unico dominante.
Forse è rimasta internet ma sotto forma di un confuso vocio di fondo incapace di raggiungere le orecchie della maggioranza del paese.
La voce del padrone è sempre di più l'unica udibile, chiara e distinta.

venerdì 13 marzo 2009

slogan

In questo ultimo mese il centro destra italiano ha indicato una strada per uscire dalla crisi. Il tentativo era obbligato ma, da una formazione politica basata esclusivamente sulla comunicazione  e non sui i risultati (che ovviamente non contano, Berlusconi meno ne ottiene e più aumenta i consensi) non ci si poteva che aspettare slogan.
Le centrali nucleari, il ponte sullo stretto, le elemosine per i più poveri, i prefetti che controllano le banche, le ronde, il piano casa, la rigidità filovaticana sui temi dei diritti non sono altro che slogan.
Per fortuna forse.
Sono stupidaggini immani che servono solo a solleticare i cervellini degli adepti al culto berlusconiano. Il problema è che le azioni reali questa maggioranza le fa e sono tutte nell'unica direzione di aumentare il potere del sovrano.
In maniera ormai imbarazzante, accompagnate dal silenzio fragoroso della (fu) società civile.

PS: il ponte sullo stretto mi fa veramente ridere. E c'é gente che ci crede!

hai che male!

Riprendo a scrivere dopo quasi un mese.
Sono a casa, non sto bene, ho calcoli e coliche renali. Lo dico perché voglio sottolineare la grande professionalità che ha dimostrato ancora una volta il servizio sanitario della mia regione (Emilia Romagna). Voglio ricordarlo perché con l'egoismo imperante del pensiero unico attuale siamo diventati pronti a criticare qualunque cosa pubblica senza riconoscerne i meriti. E in questa spirale abbiamo fatto nostri una certa noncuranza e uno scetticismo che ci fanno ritenere inutile e dannoso tutto ciò che è pubblico.
Se ci toglieranno le eccellenze e le strutture che funzionano probabilmente non ci lamenteremo.
Io si.