lunedì 27 aprile 2009

london one


Sono appena tornato da un viaggio a Londra.
Mi è venuto questo pensiero.
Ho passeggiato per i luoghi del potere e per le strade e piazze dove la vita è più normale.
I luoghi del potere sono:
La City, regno della finanza globalizzata e virtuale dove grattacieli freddi e asettici tagliano e incorniciano il cielo
Whitehall e The mall, dove il potere politico e la ricchezza ostentata e secolare della monarchia sfilano su strade disposte in modo trionfale e autocelebrativo
Chelsea, Kensington, Mayfair dove abitazioni lussuosissime e automobili improponibili ricordano che lì, abitano gli uomini più ricchi e potenti del pianeta
Ma in questi luoghi manca qualcosa: il rumore, il traffico, la sporcizia, gli odori sgradevoli.
Non ci sono anziani, non ci sono bambini.
Non c'è vita.
C'è solo potere. Ostentazione.
La distanza fra questi luoghi inaccessibili e il resto della grande megalopoli è abissale e incolmabile.
Di là si vive o sopravvive, qui non si sa.
Di certo si comanda.
Ma probabilmente chi sta al 42° piano della Swiss Re Tower, si infila nella Bentley con autista e corre nel Palazzotto Vittoriano blindato di South Kensington il mondo reale non lo conosce più.
Anche questo contribuisce al nostro declino

giovedì 16 aprile 2009

tutto qui?

Eccola la pietra dello scandalo. Il triste sciacallaggio sulle povere vittime. La menzogna insopportabile da punire. L'utilizzo destabilizzatore della televisione pubblica.
Io non commento.
Mi sembra talmente chiaro che si tratta dell'inizio di una nuova stagione di riduzione al silenzio di tutte le voci dissonanti dal pensiero unico da non aver bisogno di aggiungere altro.
Auguri!

mercoledì 15 aprile 2009

sciacalli

Ho messo un immagine non molto bella perché il termine è abusato e forse non ci si ricorda più cosa fa questo (in fondo in fondo) simpatico animale.
Si ciba di carogne.

Il suo nome è stato gridato tante volte dopo questo terremoto.
Sono sciacalli quelli che rubano nelle case semidiroccate e deserte.
Sono sciacalli i giornalisti che puntano ad aumentare l'audience e gli introiti di vendite e pubblicità.
Sono sciacalli i politici che cercano di aumentare il proprio consenso e i propri voti.
Sono sciacalli i costruttori e tutti quelli che faranno affari d'oro sulla ricostruzione.

Chiunque guadagnerà qualcosa da un terremoto è uno sciacallo, perché come si vede dall'immagine, vivrà grazie ai morti, se ne ciberà, anche se per fortuna solo metaforicamente.
Anche l'impresa di pompe funebri.
Ma quei giornalisti che raccontano verità scomode, che non piacciono al potere cosa sono?
E' uno sciacallo chi loda la protezione civile senza approfondire (in cambio di benevolenza e complimenti) o chi la critica dopo aver verificato che non tutto era perfetto come si voleva far credere?


martedì 7 aprile 2009

L'Aquila


Sono ammutolito e non so che dire.
Però se provo a ricordare.
Qualcosa esce.

Vicino ad Onna ci ho dormito.
Una notte di settembre in un tristissimo hotel per camionisti ad una stella.
Forse non ci sarà più.
E in un posticino vicino alla tangenziale dell'Aquila ho mangiato delle polpettine meravigliose con un sughino...
Sarà crollato tutto.
Non ce la faccio.
Mi commuovo.

domenica 5 aprile 2009

Che Casini


Ho beccato al volo dal TG1 il caro politico "moderato" alto e bello genero del più ricco e spregiudicato speculatore edilizio italiano.
L'ho sentito dire più o meno questo.
"Cari moderati del PD. Volete stare con noi che rappresentiamo etc.. etcc. (cose positive secondo lui) o volete stare in piazza con le bandiere rosse della CGIL (e giù dalla platea una selva di bbuuuuuuuu)"
Utilizzare in questo modo la legittima pacifica e secondo me costruttiva protesta di milioni di lavoratori dipendenti che sono semplicemente preoccupati per il loro futuro, è un atteggiamento "moderato"?
O uno dei tanti casi di imbarbarimento che ci porta verso il declino?


sabato 4 aprile 2009

Italiani!!!!!!!!!!!!!



Faccio un breve post perché è sabato e come tutti gli italiani sfigati devo sbrigarmi perchè devo infilarmi in un meraviglioso ipermercato e fare la spesa. Bleaahh! (citazione fumettistica).
Allora.
Il nostro divino proprietario va a Londra, a Buckingam Palace e urla dietro alle spalle della regina mentre sarebbe di protocollo stare in silenzio.
Poi va in Germania, ospite della Merkel e si fa aspettare mentre sta al telefonino (era impegnato in decisioni di valore strategico mondiale, dicono i suoi).
E allora?
Cosa fanno gli italiani all'estero?
Ero in Scozia, in un meraviglioso castello nelle Higlands e il silenzio affascinante è stato distrutto da una corriera di gitanti romani che urlava di tutto come pazzi.
Oppure nel National Museum di Edimburgo (gratuito e bellissimo): gli unici bercianti col telefonino erano gli italiani.
Dobbiamo arrenderci.
Il nostro capo ci rappresenta.
E' davvero la più fedele messa in scena di questo triste e maleducato popolo rumoroso cui apparteniamo.
Grazie, o Silvio, per ricordarci la nostra natura.
Per farci capire chi cazzo siamo.