Ho fatto un errore diffuso: ho generalizzato.
Ho offeso gli italiani del nord.
Ho sbagliato.
Il mio errore è stato quello di non chiarire: io ce l'ho col razzismo, l'egoismo, il berlusconismo leghista e la mentalità ipocrita piccolo bigotta di una grande parte della padania che non esiste in sè ma geograficamente è lì, fra le due catene montuose ed esprime una cattiva insofferenza che io proprio non riesco a capire.
Sono stanco dei discorsi da bar che sento tutto il giorno, del vantarsi delle sparate politicamente scorrette che a me appaiono semplicemente come razziste e fasciste.
Ce l'ho col popolino di evasori, con le aziende che parlano di sacrifici e li fanno fare agli altri, coi commercianti razzisti, coi bancari che truffano chi ha messo via quattro soldi nella sua vita di piccolo risparmiatore.
Ce l'ho con chi ha distrutto il meraviglioso territorio padano e ogni due frasi si lamenta degli ambientalisti.
Con chi dice che gli extracomunitari devono stare a casa loro e gli subaffitta una catapecchia putrida in nero per un sacco di soldi o li sfrutta a raccogliere meloni nelle pianure calde vicino al Po.
Ce l'ho con chi si è fatto istupidire dalla televisione e pensa che ci siano solo rumeni violentatori e marocchini spacciatori e non esce più di casa così continua a guardare la televisione rincoglionendosi ancora di più.
Ce l'ho con chi va a messa quasi tutte le domeniche, si dichiara cattolico, lo rivendica e poi ne fa di tutti i colori e senza pudore e non usa un minimo di carità cristiana quando sarebbe necessaria.
Ce l'ho con tanti, ma non con tutti.
E spero di incontrare sempre più persone del nord diverse dalla massa e dal pensiero unico dominanti.
Senza offesa per nessuno.
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