mercoledì 26 novembre 2008

social card

eccola la grande novità
venghino venghino lor signori
una bella social card di 40 € dicesi q u a r a n t a   e u r o al mese
tutti da spendere in una bella catena di supermercati convenzionati
altro che il pessimismo dei comunisti

Quando uno stato inizia con l'elemosina vuol dire semplicemente che non ha minimamente idea di come risolvere un problema.
Auguri!

venerdì 14 novembre 2008

ho un problema

Si. Ce l'ho.
Ieri sera ho guardato un po' di TV e da Santoro mi è successo questo.
Io ammetto di odiare la Lega Nord. Anzi la detesto, la disprezzo.
Abito in una zona di confine, la pianura emiliana vicina al Po dove purtroppo hanno un gran seguito e da ormai quasi vent'anni sono costretto a litigare spesso con qualche individuo becero, ottuso e dotato di altre caratteristiche similari che rimane stregato dalle fini disquisizioni di Bossi. Non voglio generalizzare: esisteranno anche leghisti colti e sofisticati ma io ancora non ne ho incontrati. Uno di questi (a mio parere particolarmente antipatico) è Roberto Castelli. 
Lui riesce a farmi imbestialire con una facilità disarmante. Qualunque cosa dica sto individuo mi va il sangue alla testa, divento una iena.
Ecco devo ammetterlo: ieri sera ho condiviso il suo pensiero.
Mi sono preoccupato, ho pensato di non star bene, di non aver capito. Volevo provarmi la febbre.
Invece si. Sulla casta la penso come Castelli.
O meglio. Davanti a giornalisti miliardari che fiutano il sentimento comune e scrivono libri supersponsorizzati che invadono le librerie mentre loro sono onnipresenti e superpagati in tutte le trasmissioni televisive dove possono sparare applauditi da un finto pubblico indignato le loro sentenze, davanti a Rizzo e Stella io mi indigno ancor di più.
Ieri sera da Santoro erano appunto presenti Gian Antonio Stella e il suo socio e hanno utilizzato la solita sicura arroganza nei confronti della politica. Hanno questa faccia tosta del secchione sicuro di avere ragione col fogliettino degli appunti dove trovano tutti i piccoli dettagli e le cifre dello scandalo.
Stella in particolare perla con quel tono messianico di chi ha sempre ragione. Come Grillo. Non parla, non dialoga. Monologa. Lui ha ragione, ed è vero perché guadagna miliardi o milioni di euro e quindi ha ragione.
Il problema è che si tratta solo di marketing. Stella appartiene ad una casta. E' uno dei giornalisti più potenti ed è immerso fino al collo in quel grande calderone acchiappa consensi dei poteri forti che è ed è sempre stato il Corriere della Sera. Lui da un pulpito immanicato fino alle ascelle con tutti gli affari poco sospetti del paese da più di un secolo, spara accuse, lancia i sassi e incassa: ancora più potere e ancora più soldi.
La politica italiana ha tutti i difetti possibili, ma sparare cifre false sul reddito di Vendola e insistere ignorando il suo intervento in diretta significa soltanto destabilizzare il potere politico per poter mantenere forte e solido il proprio potere economico.
Per una volta bene ha fatto Castelli a smascherare questi finti moralisti e soprattutto finti giornalisti.
Il declino non si arresterà finché il giornalismo non sarà svincolato dal potere finanziario. Finché scrivere continuerà ad essere un modo per servire il potente e fare carriera non ci sarà scampo.
La democrazia sarà sempre più fragile.

venerdì 7 novembre 2008

abbronzature, coglioni, imbecilli

Ho aderito a questo
Le barzellette non mi hanno mai divertito tanto ma a volte ci possono anche stare.
Ma se a diventare una barzelletta è il mio piccolo staterello che nel suo declino quotidiano ha trovato un padrone (nel senso ottocentesco del termine) sento la necessità di chiedere scusa a chi sta fuori.
E sperare che capisca che io non sono così, che lui non mi rappresenta. Lui ha solo comprato il paese con una abile manovra speculativa. Ha investito danaro e utilizzato i suoi privati mezzi di deformazione della realtà e ha ottenuto la maggioranza assoluta delle azioni dell'opinione pubblica.
Ci ha comprato. Ma non ci rappresenta.
Un giorno ce ne libereremo (forse).

mercoledì 5 novembre 2008

oh dio mio come sono caduto in basso!

Mi sento in colpa.
C'è un evento storico nella politica mondiale e io metto la faccia di Gasparri e non dico nulla della vittoria di Barack Obama nelle elezioni americane.
C'è la fine della disastrosa era Bush e io espongo lo scendiletto di Berlusconi
C'è il primo nero eletto alla Casa Bianca e io inserisco un nero di altro tipo e genere.
Vi sono commenti di speranza in tutto il mondo e io NON trascrivo le gentili ed educate parole del portavoce del PDL.
Forse non sono caduto proprio così tanto in basso.

gasparri


L'immagine è sufficiente.
Oggi non ho voglia di scrivere.

martedì 4 novembre 2008

Il giorno del giudizio

Un bel titolone esagerato del tipo catastrofistico-messianico per annunciare l'evento politico del secolo.
Oggi l'America se la gioca. Non mi sembra che si possa dire altro.
Se vincerà il bianco, la china declinante, il baratro in cui il paese si è infilato nell'era Bush si farà ancor più scoscesa e profonda e loro, i padroni e gendarmi del mondo, sono perfettamente in grado di tirarsi dietro il mondo intero.
Se vincerà il nero, miracoli non ce ne saranno, ma forse ci sarà un po' di sana autocritica su un sistema economico che non ha futuro e la possibilità che la politica possa provare ad indicare delle vie alternative rispetto a quelle indicate dagli squali del liberismo selvaggio.
Devo ammetterlo: per la prima volta sono anch'io un po' emozionato perché qui siamo proprio al centro, nel cuore del declino.
Auguri.

lunedì 3 novembre 2008

Sultano subito

Ieri sera mentre cucinavo (il baccalà per la precisione) e giravo per la casa col grembiule e il mestolo in mano ho intravisto un pezzo in tv con la Littizzetto. Io non guardo mai la televisione, solo dei piccoli frammenti, ma a volte sono fortunato.
Infatti mi è molto piaciuta una battuta sulla necessità di fare dell'Italia una monarchia, anzi un sultanato. E' probabilmente una soluzione: in attesa che i suoi sondaggi vadano dal 72% al 87% e poi al 99% per arrivare finalmente al 103% facciamolo sultano subito, con diritto di vita e di morte sui suoi sudditi e probabilmente tutto il conflitto sociale che dilania il paese e lo blocca irrimediabilmente (lo scrive un giorno si e un giorno si il SuperCorriere quindi deve essere vero) svanirà.
L'italia diventata califfato sarà un paese più moderno in cui il marajà potrà prendere in santa pace le decisioni necessarie per quei cialtroni dei suoi schiavi che adesso rompono le balle e non lo capiscono.
Perchè si sa: il re sole è illuminato e agisce non per il potere e i suoi interessi ma solo per il bene dei suoi sudditi.