martedì 30 settembre 2008

Toxic

Sono passati un po' di giorni dal mio ultimo post e vorrei parlare di tantissime cose: è stata una settimana di declino accelerato. Il dirupo si fa scosceso, mi sembra che la crisi finanziaria stia davvero squarciando il velo sull'impossibilità di mantenere un tale modello di sviluppo. E' questo il tema e proverò a dirne qualcosa i prossimi giorni. Ma oggi ho poco tempo e volevo parlare solo di linguistica perché ho avuto una folgorazione.
Tutto il marcio della finanza che sta intaccando il pianeta e arriverà fino ai nostri piccoli risparmi (ad economia generale all'università mi spiegarono cosa succede quando si inietta liquidità in enormi quantità) ha trovato un nome. Bellissimo.
Toxic assets.
La trovo una parola stupenda e mi ricorda le dinamiche delle pestilenze medievali. Toccavi un malato e morivi. Tocchi i toxic assets e fallisci.
Meraviglioso.

mercoledì 24 settembre 2008

Il lacchè

Ecco qua.
Sembra esserci un piccolo cedimento nel gradimento all'attuale Presidente del Consiglio secondo alcuni sondaggi non di sua proprietà  forse a causa del pasticcio su Alitalia e subito il Corrierone parte alla carica.
Cos'è successo? Forza Italia ha pubblicato i tremendi, terrificanti, spaventosi e disgustosi insulti che piovono sul povero Berlusconi. Così gli italiani possono vedere di che razza sono fatti quegli schifosi che gli si oppongono. E il Corriere con quel finto "terzista" di Cazzullo (i terzisti non esistono, non esistono e non esistono. Sono solo gente di destra cammuffata), giornalista tanto stimato che ha già fatto e farà tanta carriera risponde agli ordini e fa da megafono amplificando la finta notizia. Si aggiunge poi la ciliegina della micro intervista a Furio Colombo che dice ovviamente che queste cose fanno male alla sinistra.
Tre note.
Punto primo: il sito di forza italia può decidere di pubblicare quello che vuole e applicare qualunque tipo di censura sui post che gli arrivano quindi modificare i flussi e dare percezioni diverse sulle opinioni dei commentatori.
Punto secondo: non esiste nessun tipo di controllo sulla veridicità di queste offese e sulla loro provenienza (può ad esempio averle scritte tutte Capezzone per danneggiare la sinistra ma anche un vero coglione di oppositore idiota escluso dal mondo o l'ufficio stampa di AN).
Punto terzo: la rete è piena di insulti di tutti contro tutti (basta andare velocemente nei forum del Giornale per vedere come viene trattato Veltroni).
Quindi questa non è una notizia ma solo propaganda politica del principale quotidiano italiano a favore del presidente del consiglio (ho scritto apposta tutto minuscolo). Se calerà il consenso prepariamoci a queste indignazioni, se il consenso si manterrà alto il Corrierone potrà continuare ad illuminare i suoi lettori colti ed indipendenti con notizie interessantissime come questa

venerdì 19 settembre 2008

Sicilia Ridens

Ho trovato su Repubblica questo articolo sulle disastrose condizioni della città di Catania.
Perché non se ne parla?
Ho cercato su google news e in mezzo a centinaia di articoli cretini sul Catania Calcio ho trovato solo dei piccoli lanci d'agenzia.
Eppure mi sembra un bel caso di declino.
E quindi chiamiamo le cose con il loro nome per fare un po' di chiarezza: a Catania governa il centrodestra e in particolare Forza Italia. L'ex sindaco Scapagnini ha portato la città verso questa situazione incredibile e gli elettori (con la minuscola) hanno votato in massa il suo erede che è di AN. C'è molta puzza di voti della mafia e di una società allo sbando, un vero e proprio girone dantesco che si avvita su se stesso ma che Berlusconi ha promesso di salvare con i soldi di tutti gli altri cittadini.
Rifaccio la domanda: perchè non se ne parla? Perchè i giornalisti del Corriere e del TG5 non si appostano ad intervistare i cittadini per chiedergli come si vive in una città del genere? Perchè non c'è nessuno scandalo? Perché il presidente del consiglio non vede indebolito il suo consenso? Perchè i cittadini non fanno barricate?
Non so se si è capito ma questo non era un post sulla cattiva amministrazione ma sul giornalismo succube e addormentato.

mercoledì 17 settembre 2008

Mezzo milione

Se la capacità di concentrazione si è ridotta allo spazio fra uno spot e l'altro dovrò cercare di essere sintetico.
Vado al dunque.
Negli articoli su Lemhan Brothers ho trovato qualcosa di interessante sul Corriere (non lo trovo più, non posso linkarlo). Erano gli interventi disperati dei manager e quadri che dichiaravano di aver perso tutto.
Ma raccontavano anche dei loro precedenti redditi e ricordavano che se non guadagni almeno mezzo milione di dollari all'anno a Manatthan non riesci proprio a vivere. E' la cifra minima che ti serve per non essere un barbone: avere un appartamento decente in quartiere rispettabile, iscrivere i figli in una scuola del giusto livello e godere di un po' delle carinerie lussuose che la città offre.
E' il prezzo da pagare al sogno americano.
E quindi devi lottare, speculare, insistere per gonfiare i tuoi premi di produzione e le tue stock option e per riuscire ad arrivare a quella cifra e vivere decentemente.
L'obiettivo dei broker che gestiscono la finanza mondiale è diventato quello di riuscire a vivere a Manatthan e non quello di essere la stampella economica del mondo industriale che sa individuare gli investimenti corretti per uno sviluppo intelligente e sano.
No, gli affari devono aumentare, si devono prendere più rischi, se occorre si deve truffare il prossimo sennò si finisce nel Bronx o nel Queen.

Ps: se sono disposti a venire ad abitare in provincia, gli subaffitto il soppalco di casa mia e se si accontentano dei servizi della Regione Emilia Romagna con cinquantamila euro all'anno sono più che ricchi e non devono più speculare.
Sarebbe un bel passo avanti. Qui c'è anche meno traffico, rumore e inquinamento e forse anche la finanza globale ne guadagnerebbe.

martedì 16 settembre 2008

Pubblicità

"La capacità di restare concentrati è condizionata da quanto a lungo si può osservare qualcosa prima di essere interrotti da una pubblicità" Peter Eisenman

Cioè all'inizio era la pubblicità ad adattarsi alle nostre dinamiche cerebrali ma a un certo punto ha iniziato a comandare e adesso è il nostro cervello, il nostro pensiero che si è adattato ai ritmi imposti dalla pubblicità.
"Meditate, gente. Meditate."

Brothers

Per un blog che si occupa di declino notizie come la bancarotta della banca d'affari Lehman Brothers sono più gustose del miele: potrei ricamarci sopra e lanciarmi in profezie terribile sul capitalismo in crisi e il disastro che ci aspetta. Un gran divertimento per tutti gli apocalittici e per chi ha interesse a generare paure.
Ma io questa volta non lo faccio perché non ho capito. Il punto è qui: perché è fallita?
Ci hanno fatto vedere le facce stravolte degli impiegati che lasciavano per sempre il loro ufficio con uno scatolone in mano. Ci hanno parlato di miliardi di dollari o euro bruciati e le cifre come al solito (con l'ignoranza matematica dei giornalisti italiani accade spesso e io mi diverto abbastanza) erano le più diverse e sballate.
Ma il motivo di questo fallimento non è stato assolutamente chiarito. O forse è colpa mia che non ci arrivo. Ma io capivo ad esempio il quasi fallimento della Fiat di cinque anni fa: nessuno comprava le sue macchine e lei perdeva soldi fin quasi a fallire. Semplice (o quasi)
Ma adesso? 
Se qualcuno può spiegarmelo mi farebbe cosa gradita.

Ps: questo era un post sulla distanza abissale, siderale fra le dinamiche finanziarie globali e la mia vita quotidiana.

lunedì 15 settembre 2008

Corporescion

Nell'ultimo post parlavo di corporation planetarie sempre più immateriali e sempre più onnipotenti (nel bene e nel male perché a volte falliscono come la banca d'affari Lehman Brothers questa notte).
Mi è tornato in mente l'incontro di questa primavera con un mio vecchio amico. L'ho visto una sera e ci siamo bevuti due birre insieme, da bravi quasi quarantenni che non si vedono da anni.
Gli ho chiesto che lavoro facesse e mi ha detto soddisfatto che dirigeva le vendite in un ampia area del nord di una famosissima multinazionale di prodotti per la barba. Mi ha incuriosito. Ha raccontato un po' di cose del suo lavoro e ho scoperto che:
La multinazionale non ha un vero proprietario, appartiene a un agglomerato molto più grande, uno dei maggiori gruppi mondiali di beni di consumo di cui non è ben chiara (a lui intendo) la compagine azionaria. Non sa di chi sia ma non sa bene nemmeno la nazionalità precisa. Pensa sia americana ma forse è inglese, o forse ha la sede operativa in Canada. Comunque, dice, a Milano, dove c'è la sede italiana, non contano niente. Anzi, tutte le volte che ci va, c'è un manager diverso. Sa solo che fa dei "training" dove gli spiegano la "mission" dell'azienda e pensa che siano utili perché il suo lavoro gli riesce bene.
Si veste executive (al lavoro, con me aveva un aspetto dimesso), ha un Rolex e un'automobile tedesca di lusso. Gira tutto il giorno e vende molto bene i prodotti. Non sa dove li fanno, pensa in Cina ma non ne è sicuro. Gli operai della sua azienda non sa nemmeno se esistono e dei loro diritti e stipendi se ne frega: lui vende e convince autogrill, tabaccai e supermercati ad acquistare i suoi prodotti. La pubblicità che fanno viene decisa in chissà quale parte del mondo e chissà da chi ma funziona. Non sa se i prodotti sono progettati dalla azienda stessa o da società esterne ma sa che si vendono. Non sa nulla sulla loro deperibilità, tossicità, sicurezza o sostenibilità ambientale. Ripete, si vendono e va bene così.
E la corporation fa tanti utili
Ecco cosa comanda l'economia globale. E' qualcosa che ha grandi interessi che non coincidono proprio con i nostri.

sabato 13 settembre 2008

Slow


Questa mattina ho visto una conferenza, o meglio una scatenata lezione di vita, di Carlo Petrini, fondatore di slow food.
Non entro nei dettagli ma il personaggio è veramente tosto, forse l'unica vera luce nel buio assordante del PD (cui appartiene pur essendone completamente estraneo).
Ha parlato per un'ora e mezzo e ha detto un'enorme quantità di cose interessanti: potrei farci almeno una quarantina di post.
Ma dato che voglio parlare di declino ha illustrato in modo sintetico ed efficace il livello di democrazia attuale, che forse non è più possibile definire tale. Ne ho tirati fuori tre semplici punti.
Punto primo: le elezioni sono delle farse in cui si votano delle vuote scatole politiche ma di certo non si scelgono le persone (e lui ha aggiunto che non si sceglieranno mai più) e i programmi di governo (che decidono altri, non gl elettori e forse nemmeno i politici stessi).
Punto secondo: le dinamiche economiche non sono certo scelte dalle comunità dei cittadini ma dalle grandi corporation planetarie, sempre più immateriali e i cui interessi sono sempre più in contrasto con il bene comune.
Punto terzo: non siamo più cittadini ma semplicemente consumatori e abbiamo il dovere (forse è meglio dire l'obbligo) di consumare sempre di più.
Il risultato é che siamo utili per gli affari altrui ma impotenti davanti al reale potere di cui ignoriamo identità ed obiettivi ma i cui interessi di sicuro non coincidono con i nostri.
Questo potere vincerà. Noi perderemo. Fine della storia ed inizio del declino.

Ps: con questo post non volevo certo dire che i politici sono tutti uguali e altre banalità qualunquiste tanto di moda. Il centro destra italiano è una gravissima anomalia e spero venga sepolto al più presto ma l'attuale modello di democrazia ha a mio parere questi insuperabili limiti.

venerdì 12 settembre 2008

C'era una volta la casta

Ho letto su La Stampa che la la rabbia verso la casta non esiste più.
Per due anni, coincidenti con il governo Prodi, non si parlava d'altro: libri, speciali nei programmi televisivi di approfondimento, articoli ed editoriali sui giornali, blog degli istrioni e capopolo. Tutti a parlare di un sistema di potere alieno, ingordo, che viveva alle spalle e al di sopra della gente (che parola qualunquista). Un sistema protetto che era sì il vero scandalo del paese, la sua zavorra, la causa principale dell'arretratezza rispetto al resto d'Europa e del mondo. E tutti a scrivere, a guadagnare (La Casta di Rizzo e Stella è stato per mesi in testa alla classifica di vendite dei libri, il reddito personale di Bebbe Grillo è superiore a quello di un calciatore) e a spingere sull'acceleratore dell'antipolitica. E qualcuno (ad esempio qualche editorialista del Corriere) a cercare di far coincidere l'odio per la politica con l'odio per il governo. Non era poi così difficile.
Adesso che il governo è cambiato è ovviamente sparita la casta. Gli sprechi e l'arroganza non interessano più. Chissà perché.

giovedì 11 settembre 2008

11 Settembre

Io volevo dedicarlo al golpe cileno del 1973 realizzato da Pinochet e appoggiato dal presidente americano Nixon e organizzato dalla CIA. Questo golpe fu eseguito bombardando con aerei il palazzo presidenziale dove viveva Salvador Allende che era stato democraticamente eletto ed uccidendolo (ci sono versioni contrastanti e c'è chi parla di suicidio) assieme a molti dei suoi collaboratori. Non ho trovato il numero preciso delle vittime, forse furono alcune migliaia.
Quel giorno iniziarono combattimenti che portarono ad anni di repressioni e ad un numero sempre imprecisato di vittime. Il regime che venne creato venne riconosciuto ufficialmente e non subì alcun embargo e pochissime pressioni internazionali ma fu appoggiato dagli Stati Uniti e dal Vaticano fino alla fine.
Tutto qui: solo un semplicissimo e non molto preciso ricordo di un triste evento.

mercoledì 10 settembre 2008

Il Cavaliere Esistente

Mi sembra ovvio che un piccolo italiano che voglia iniziare un discorso sul declino che ci sta facendo scivolare giù giù verso un baratro preoccupante non possa che parlare di lui.
Io non vorrei ma la sua dimensione è talmente ingombrante, la sua figura talmente atipica, il suo potere così smisurato che dovrò nominarlo spesso: non si può ignorarlo.
Ieri parlavo di fascismo: non sono preoccupato di un suo ritorno, Berlusconi non sarà un nuovo Duce ma aumenterà il conflitto fra la sua figura e la democrazia.
Credo che nei prossimi anni si ingigantiranno i problemi di una società in gravi difficoltà che non riesce a garantire ai suoi cittadini ciò che essi vogliono.
E il potere in questi casi ha solo due modi per sopravvivere: soddisfare i propri cittadini o mistificare la realtà e diventare autoritario per proteggere questa mistificazione.
Io vedo più probabile la seconda.

Ps: ho sgironzolato in rete e ho trovato un sacco di video di questi giorni con la spazzatura chilometrica che continua a ricoprire la periferia di Napoli. La "monnezza" c'è, gli italiani pensano che non ci sia più.
Buon esempio di mistificazione.

martedì 9 settembre 2008

Ignazio

"Farei un torto alla mia coscienza se non ricordassi che altri militari in divisa.. combatterono credendo nella difesa della patria, opponendosi nei mesi successivi allo sbarco degli anglo-americani, e meritando quindi il rispetto.."

Ho pensato di iniziare da Ignazio, si, Ignazio La Russa e le sue considerazioni.
Mi sembra il modo migliore di iniziare un discorso sul declino.
Non riesco veramente a capire per quale motivo il fascismo stia tornando a galla e non sia invece stato definitivamente sepolto dalla storia. Deve esserci qualcosa di molto profondo nella volontà di dominio dell'essere umano e nella necessità di gestire il potere a senso unico.
La causa principale del declino forse sta qui sotto e io non riesco ancora a coglierla ma vedo che la nostalgia di stagioni di regime assoluto è qualcosa di più forte dell'insicurezza di una democrazia dei diritti e dei doveri.
Vedere un nostalgico di un regime censorio che proibiva l'espressione del dissenso utilizzare la libertà di opinione che non avrebbe mai consentito agli altri per gridare il suo apprezzamento al vecchio sistema è veramente imbarazzante: se non fosse ministro sarebbe divertente.

lunedì 8 settembre 2008

Ho trovato qualcosa da dire.
Si, il mondo sta finendo e queste sono le cronache della sua fine.
No, no.
Niente di millenaristico, nessun mistero, nessuna profezia, niente di tutto ciò.
Voglio solo fare una piccola cronaca di quella discesa a rotta di collo che mi sembra l'umanità stia prendendo.
E voglio farlo dalle cose  piccole e semplici.
Oggi 08 09 08 inizio il mio blog, ma non so ancora cosa scrivere!