Le barzellette non mi hanno mai divertito tanto ma a volte ci possono anche stare.
Ma se a diventare una barzelletta è il mio piccolo staterello che nel suo declino quotidiano ha trovato un padrone (nel senso ottocentesco del termine) sento la necessità di chiedere scusa a chi sta fuori.
E sperare che capisca che io non sono così, che lui non mi rappresenta. Lui ha solo comprato il paese con una abile manovra speculativa. Ha investito danaro e utilizzato i suoi privati mezzi di deformazione della realtà e ha ottenuto la maggioranza assoluta delle azioni dell'opinione pubblica.
Ci ha comprato. Ma non ci rappresenta.
Un giorno ce ne libereremo (forse).
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