martedì 16 settembre 2008

Pubblicità

"La capacità di restare concentrati è condizionata da quanto a lungo si può osservare qualcosa prima di essere interrotti da una pubblicità" Peter Eisenman

Cioè all'inizio era la pubblicità ad adattarsi alle nostre dinamiche cerebrali ma a un certo punto ha iniziato a comandare e adesso è il nostro cervello, il nostro pensiero che si è adattato ai ritmi imposti dalla pubblicità.
"Meditate, gente. Meditate."

2 commenti:

il Russo ha detto...

Indubbiamente, la capitalizzazione del tempo é frutto della "cultura dello spot" che dagli anni '80 ha preso piede (prima c'era carosello, un altro mondo). Fatto sta che una marea di psicotici con un livello di concentrazione pari a quello di un babbuino ma riflessi tipo bestiolina, si é impossessata delle leve del comando di questa società...

Donna Cannone ha detto...

a quanto risulta anche e riviste di divulgazione scientifica si sono adattate a questa pesante riduzione della concentrazione: i testi lasciano spazio a fotografie 'informative' sempre più grandi, le informazioni scritte sono ridotte all'osso