mercoledì 29 ottobre 2008

check-up

Avrò avuto circa dieci anni quando mio padre andò in ospedale per un giorno. Preoccupato chiesi alla mamma cosa fosse successo e lei mi disse: niente, il papà è andato a fare il check-up.
Mio padre tornò tutto contento e mi dissero che aveva fatto tanti controlli ed era tutto a posto, era sano, stava bene e saremmo potuti andare al mare come se niente fosse. Io ero ancora più felice perché la parola nuova aveva un significato molto rassicurante, una specie di iniezione di progresso nella nostra vita quotidiana. Vai lì ti fanno sta cosa e ti dicono che starai bene e ancora bene, quasi per sempre (così aggiunse mia madre).
Ecco io volevo fare il check-up all'Italia dopo una delle solite disquisizioni politiche che sono costretto a fare nella mia vita quotidiana.
Eccolo.
Il paziente sta male, molto male. Ha due polmoni, quello sinistro affaticato, un po' infiappito ma che un po' l'aria la purifica. O almeno ci prova. Quello destro si è annerito. E' occupato da qualcosa, fa altro, si fa gli affari suoi, non manda l'ossigeno al cervello ma al buco del culo.
Classico esempio di conflitto di interessi.

1 commento:

il Russo ha detto...

L'unica soluzione per salvare il malato è asportare quello destro, è oramai alieno e dannoso per la salute del paziente in questione.